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ASPETTI
TECNOLOGICI |
L'esecuzione rapida ed efficace di un intervento predittivo su di una
macchina richiede che quest'ultima sia adeguatamente predisposta a questo
scopo.
Quando il mezzo non
possiede intrinsecamente questo requisito, perché non soddisfatto in
progettazione, è bene adeguarlo tramite un'operazione di manutenzione
migliorativa.
Nel seguito si
descrivono gli accorgimenti fondamentali da prendere affinché un mezzo di
lavoro sia idoneo al mantenimento predittivo.
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1. Alloggiamento dei
sensori
Il mezzo deve essere dotato di opportuni alloggiamenti in grado di
contenere i sensori. Le posizioni degli alloggiamenti debbono essere tali
da consentire misure significative sullo stato dei componenti e sulla
presenza di eventuali anomalie di natura statica e dinamica.
Normalmente le posizioni di misura sono individuate in prossimità dei
componenti più critici (maggiormente soggetti ad avaria, essenziali ai
fini del funzionamento). Tale osservazione non è più valida nel caso in
cui l’informazione rilevata (irraggiamento, corrente, pressione, campo
visivo, ecc.) si manifesti a distanza.
La collocazione della sensoristica deve rispettare le direzioni
preferenziali di captazione dei segnali ed essere protetta da
inaccettabili interferenze di natura fisica quali urti, cesoiamento,
radiazioni, ed altro. I sensori debbono essere ubicati in modo da non
ostacolare lo svolgimento del processo a cui il mezzo è deputato.
La compatibilità reciproca dei sensori e del processo svolto dall'impianto
deve essere soddisfatta per tutte le possibili condizioni di funzionamento
(marcia, stand-by, arresto, ecc.)
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2. Cablaggio dei
sensori
I segnali captati
dai sensori possono raggiungere l’unità di elaborazione (trattamento,
elaborazione, ecc.) viaggiando all’interno di cavi che si estendono,
almeno in parte, nell'impianto stesso. Il cablaggio deve rispettare le
stesse regole di compatibilità con le funzioni svolte dall'impianto già
citate per i sensori. Vi sono casi in cui il segnale viene veicolato in
cavi già adibiti al trasporto di energia o di segnali di comando
indipendenti dalla finalità manutentiva (onde convogliate).
Un’alternativa
talvolta valida al cablaggio, quando questo sia ostacolato da impedimenti
oggettivi o da costi eccessivi per la stesura di cavi, è la trasmissione
via radio dal sensore, od in prossimità di esso, ad una stazione ricevente
collocata presso l’unità di ricezione.
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3.Individuazione
delle informazioni da rilevare
La valutazione dello stato di funzionamento di un componente, o della sua
vita residua, necessita la conoscenza di informazioni specifiche ad esso
relative. Queste possono essere quantitative o qualitative; nel primo caso
si tratta di grandezze fisiche, nel secondo di informazioni che il
manutentore elaborerà secondo la sua discrezionalità o confronterà con
scenari di riferimento.
Tra le grandezze fisiche figurano tutte quelle note dai sistemi di misura:
accelerazione, velocità, spostamento, temperatura, pressione, tensione,
intensità di corrente, illuminamento, ecc. Tra le informazioni qualitative
si annoverano: mappe termiche, inquadrature video statiche e dinamiche,
radiografie, ecc.
La scelta della tipologia di sensori da utilizzare dipende dalle
informazioni da rilevare e dall’opportunità tecnologica di eseguirne un
rilevamento diretto oppure uno indiretto da elaborare successivamente
(velocità ottenuta integrando l’accelerazione rilevata).
Sono da utilizzare a seconda dei casi: accelerometri, estensimetri,
sensori induttivi e capacitivi, termocoppie, esposimetri, telecamere,
termocamere, ecc..
In funzione dell’intervallo di variabilità e della precisione del rilievo
si scelgono le caratteristiche di gamma dinamica, di linearità e di
affidabilità; i trasduttori devono possedere la robustezza e la stabilità
idonee per essere installati nell’ambiente prescelto, che potrebbe anche
essere ostile (temperature estreme, presenza di sostanze corrosive,
presenza di forti campi elettrici e magnetici, radioattività, ecc.).
Per particolari rilievi (spostamenti relativi tra albero e supporto
a strisciamento) si installano sensori di prossimità; in alcuni casi
occorre collocare a bordo dell'impianto anche una sorgente autonoma del
segnale il quale interagirà con il componente in analisi (generando
l'informazione occorrente) e sarà successivamente captato dal sensore.
INFORMAZIONI RILEVABILI
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4.Trasmissione delle
informazioni
Le informazioni rilevate possono essere inviate per successiva
elaborazione ai sistemi sotto elencati.
Sistemi portatili di analisi periodicamente allacciati ai dispositivi di
ricezione dell’informazione, ad esempio tramite
connettori posti in zone facilmente accessibili.
Sistemi locali fissi di analisi (solitamente multi canale) permanentemente
allacciati ai dispositivi di ricezione
dell’informazione, ad esempio tramite connettori.
Rete informatica, cablata, wireless o mista in grado di trasferire
l’informazione in qualunque punto geograficamente
distribuito da essa raggiunto, ed esempio LAN, WAN, INTERNET.
In quest’ultimo caso si distinguono tre differenti configurazioni di rete
descritte nel seguito.
a)
Sistema di acquisizione remoto, questa soluzione è idonea laddove sia
necessario accedere da un’unica postazione a rilievi compiuti su punti
distribuiti nello spazio.
b)
Sistema di distribuzione delle acquisizioni, è il caso in cui le
acquisizioni effettuate in un unico punto debbano essere disponibili su
più postazioni distribuite.
c)
Sistema di acquisizione integrato, accorpa entrambe le soluzioni di cui ai
punti precedenti a) e b) ed è il più potente e versatile, prevalentemente
adatto a realtà complesse da mantenere.
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5. Tipologie di
elaborazioni da effettuare
I segnali forniti dai trasduttori sono sottoposti alle seguenti
elaborazioni:
5.1. Controllo di soglia:
confronto dei valori misurati con dei livelli di segnalazione/allarme
predefiniti (vibrazioni e altre grandezze)
(p.
es. limiti massimi e minimi preimpostati)
5.2. Analisi nel dominio del tempo:
tracciamento dei valori in funzione del tempo ed eventuale elaborazione
statistica
(p. es. calcolo del valore medio, efficace, di picco, di picco-picco -
vedi normativa UNI CEI)
5.3. Analisi nel dominio della frequenza:
scomposizione dei segnali temporali nelle loro componenti in frequenza
(p. es. analisi FFT - Fast Fourier Transform, analisi speciali -cepstrum,
envelope, demodulation, SEE- spectral
emitted energy, ecc…,
valutazione delle componenti in ampiezza e fase, calcolo del valore
efficace in bande limitate, analisi agli ordini,
(vedi normativa UNI CEI)
5.4. Analisi tempo-frequenza:
rappresentazioni spettrali in funzione del tempo (diagrammi
tridimensionali)
(p. es. spettri in cascata - waterfall, analisi alle ondine - wavelet)
5.5 Osservazione di inquadrature su parti dell'impianto:
visualizzazione tramite immagini di fasi del processo in evoluzione
(p. es. TV a circuito chiuso)
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6. Scelta delle
caratteristiche dei sistemi di analisi
Oltre alle caratteristiche necessarie per lo svolgimento delle particolari
elaborazioni richieste, i sistemi utilizzati a tal fine dovrebbero
consentire l'immissione in rete dei risultati conseguiti e accettare
comandi di configurazione e di gestione provenienti dalla rete stessa.
L'esecuzione delle procedure di acquisizione dei segnali/elaborazione
potrebbe essere vincolata, se richiesto, a particolari condizioni
operative e fasi di processo (p. es. acquisizione avviata da segnali di
sincronismo generati da PLC).
La misura di grandezze fisiche impone che i sistemi adottati siano
calibrabili e certificabili periodicamente, in accordo con le
specifiche normative.
Tali sistemi devono possedere capacità di autodiagnosi periodica o a
richiesta, anche via rete informatica, con telesegnalazione di
sopravvenute avarie; devono inoltre essere caratterizzati da un valore
proprio di MTBF (valutabile nella particolare applicazione) superiore di
almeno dieci volte a quello del componente controllato.
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7.
Denominazione dei punti sensorizzati e dei rilievi effettuati
Le locazioni dei
sensori a bordo devono essere univocamente contrassegnate con
appropriate diciture che ne indichino anche la ubicazione fisica. Le
denominazioni dei rilievi devono fornire nuovamente tutte le indicazioni
relative alla locazione fisica del sensore, al tipo di misura, alla data
di rilevamento, ecc… |
ing. Graziano Perotti -
St Engineering
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