LA MANUTENZIONE PREDITTIVA

Gli impianti destinati alla produzione industriale sono oggetto di studio continuo finalizzato all'innalzamento delle prestazioni, in termini di precisione di lavorazione e di produttività; più recentemente lo studio si è orientato anche verso la loro capacità di operare senza interruzione o quantomeno senza interruzioni indesiderate. Si può facilmente comprendere che quest'ultimo versante della ricerca è sinergico al precedente perché la riduzione dei tempi improduttivi delle macchine aumenta il tempo disponibile per la produzione.

Le tecniche che consentono di progettare, costruire e gestire impianti con l'obiettivo di massimizzare il tempo produttivo, sono mutuate da quei comparti merceologici che storicamente sono coinvolti nella sicurezza degli impianti. Tra questi si annoverano: il settore aerospaziale, il chimico, il nucleare, la produzione di energia; in questi ambiti furono dapprima i requisiti di sicurezza e poi gli obiettivi di riduzione costi che stimolarono lo sviluppo delle discipline affidabilità e manutenibilità (anni '30); queste ultime forniscono le basi teoriche della manutenzione predittiva.

In tempi più recenti le nuove tecniche manutentive sono approdate anche nel manifatturiero tradizionale; la loro marcata componente innovativa nei confronti delle obsolete prassi di manutenzione, lo capacità di dilatare i tempi produttivi e di erodere altro terreno ai costi del prodotto attraggono sempre più l'attenzione delle aziende operanti su impianti in qualità di utenti, costruttori e fornitori di service manutentivo.

La manutenzione predittiva si basa su metodi e tecniche tuttora in rapida evoluzione, ancorché fondati su basi consolidate; merita un riguardo particolare l'approccio alla valutazione del beneficio economico derivante dalla sua applicazione. Questa memoria tratta tale punto, dopo aver accennato agli aspetti tecnici generali.

ing. Graziano Perotti